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Gli eventi problema: quali domande per la consulenza psicologica?

Le più frequenti domande di consulenza allo psicologo possono essere affrontate attraverso approcci come la psicoterapia cognitivo comportamentale. Lo psicologo è un laureato in psicologia che può rispondere a domande tipiche della fase dell’adolescenza e degli adulti. Nel caso dei minori in età scolare è spesso necessario il coinvolgimento dei genitori.

Una consulenza psicologica è un servizio che prevede la presenza di un consultante (chi fa la domanda) e di un consulente (lo specialista che analizza la domanda). Nell’incontro tra consultante e consulente si affronta l’oggetto della consulenza, si crea una relazione esplicita e reale, ma anche simbolica. Ogni relazione di consulenza è diversa e si muove attraverso varie modalità. Lo scopo è favorire il benessere, l’autostima, le abilità di gestione delle emozioni, l’autoefficacia personale, le competenze per affrontare gli eventi problematici.

 

Ti capita di riconoscerti in alcune delle affermazioni che seguono?

  • mi sento nervoso/a, infastidito/a, irritato/a (spesso abbiamo bisogno di imparare a gestire le emozioni e per farlo ci è utile comprenderle, riconoscerle, dargli un senso)
  • non sento interesse e piacere per le cose (i pensieri verso il presente o il futuro non ti stanno aiutando; questo può essere compreso attraverso l’osservazione del proprio dialogo interno; cosa mi sto dicendo?)
  • ho paura in certe situazioni al punto di doverle evitare (le paure sono spesso legate ad apprendimenti derivanti dalle nostre storie di vita. La soluzione a breve termine non sempre è funzionale e queste non fa che aumentare la paura e l’idea di essere in pericolo)
  • provo imbarazzo e disagio in mezzo agli altri (la vergogna, l’imbarazzo sono emozioni legate allo scopo di essere “adottati” dagli altri; la vergogna è il campanello dall'allarme delle brutte figure ossia si prova dispiacere o timore della frustrazione di un proprio scopo della buona immagine e/o dell'autostima)

 

  • mi sento in colpa, debole, inutile (perché ci sentiamo in colpa? quanta colpa ci stiamo attribuendo? Forse più di quanto non sia realistico assumerne. Le valutazioni e i pensieri che facciamo sono orientati da un una visione dove le nostre azioni hanno un grande ruolo negli eventi. Ci sentiamo al contrario a volte senza potere e senza la possibilità di agire al punto di fermarci e non agire più.)
  • ho reazioni nel corpo che mi preoccupano (ad es.palpitazioni, dolore al petto..? Può capitare di sperimentare reazioni psicofisiologiche importanti ed allarmanti, il corpo ha reazioni incontrollabili e improvvise e questo ci porta a preoccuparci moltissimo, al punto di modificare la nostra vita per evitare quelle forti esperienze come gli attacchi di panico).
  • non riesco a prendere delle decisioni (i dubbi sono fonte di forte ostacolo come lo sono le ruminazioni verso il passato e le rimuginazioni verso il futuro; imparare a prendere decisioni prevede l’analisi di quello che siamo disposti a perdere o a guadagnare; si tratta di affrontare il cambiamento e spesso questo è fonte di anticipazioni catastrofiche che immobilizzano e non consentono la decisione).
  • ho bisogno di controllare ripetutamente ciò che faccio e non ricordo le cose (il controllo è sia una azione che una credenza, illusoria, di avere il potere totale sugli eventi, le persone, le azioni. Il controllo non agisce tanto sull’oggetto che non ci è chiaro ma sulla emozione spiacevole che stiamo provando)
  • ho pensieri spiacevoli e negativi (pensare male, pensare negativo è spesso un fenomeno che spaventa; vorremmo essere attraversati solo da pensieri positivi; questo però non è realistico; noi sperimentiamo tanti tipi di pensieri e questi sono legati alle nostre idee sul mondo, sulle relazioni, sul futuro. Le nostre idee, teorie e modelli di lettura della realtà sono il nucleo di attenzione principale del lavoro con lo psicologo)
  • non mi sento capito/a dagli altri (le relazioni, le amicizie sono un banco di prova importante per potersi riconoscere e rappresentare; sono la possibilità di costruire e condividere scopi comuni; a volte esistono legami che non consentono l’evoluzione personale, alcuni che propongono una dipendenza affettiva invece che una reciprocità; bisogna imparare a partire da se stessi per comprendere come funzioniamo e cosa ci aspettiamo dagli altri)
  • non dormo bene, la mia alimentazione mi preoccupa (vedi Psicologia Alimentare, il comportamento alimentare non è solo un atto per nutrirsi; spesso è associato alle nostre emozioni e utilizzato per la gestione dei momenti di difficoltà; anche il sonno è un segnale di salute e può subire delle alterazioni che possono essere gestite e modificate)
  • fumo/bevo molto o abuso di sostanze psicoattive (fumare o abusare di sostanze sono comportamenti che in taluni casi possono essere gestiti in maniera più adeguata attraverso la psicoterapia cognitivo comportamentale; Come per il comportamento alimentare anche in questo caso lo scopo sarà imparare a gestire le emozioni)

Se ha risposto sì ad una o più di queste affermazioni, valuti la possibilità di una consulenza psicologica

Talvolta possono verificarsi problemi nella vita di coppia, nel ruolo genitoriale, nelle relazioni in generale. Anche il lavoro può risentirne determinando conseguenze nella propria affermazione professionale o scolastica.

(foto fonte: Sfondo foto creata da it.freepik.com )

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